2020

PERFORMING CLOUDS

“pareidolie olografiche”

MICHELANGELO BASTIANI

Opening 25 Gennaio ore 19

Studio Oculistico D’Azeglio

Piazza Galileo, 6 – Bologna

The Beautiful Eyes Series presenta  “Performing clouds”, un’installazione olografica di Michelangelo Bastiani, composta da una grande nuvola in movimento, affiancata da altre due nubi in tempesta racchiuse in bottiglie di vetro. L’opening, previsto il 25 gennaio alle 19 presso lo Studio oculistico D’Azeglio, in Piazza Galileo 6, a Bologna,  si inserisce nel programma dell’Art City White Night durante la settimana dedicata all’arte contemporanea, in occasione  di Arte Fiera. Da sempre la nuvola, per la sua natura effimera e mutevole, è oggetto di osservazione ed immaginazione. Intravediamo nelle nuvole,  profili, volti, animali, forme a noi familiari. L’occhio, attraverso la memoria delle immagini sedimentate nella coscienza, vede altro,  oltre la forma visibile. Pareidolia è il termine che meglio spiega questo fenomeno di illusione subcosciente, una caratteristica intrinseca dell’evoluzione del nostro cervello e dei centri adibiti al riconoscimento: vedere per assimilazione e analogia, un’esperienza che lo stesso Leonardo Da Vinci definì “di grande utilità a destare l’ingegno a varie invenzioni”. Metafora della trasformazione, e dell’ imprevedibilità della psiche umana e dei suoi tormenti, la nuvola di Bastiani riproduce virtualmente un’entità naturale carica di simbologia e significati nascosti. Nata da un’idea del neuro-oftalmologo Piero Barboni, socio fondatore insieme a Giacomo Savini dello Studio Oculistico D’Azeglio, e da una collaborazione con l’artista Umberto Ciceri che ne ricopre il ruolo di direttore artistico,  TBYS  è una rassegna espositiva sulla “fisiologia della percezione vista con gli occhi dell’arte”.  La sesta edizione di TBYS sarà intrisa di ipnosi, sogno e mistero, come pure di instabilità, tensione e trasformazione. Gli spettatori saranno invitati a contemplare le nuvole. L’ologramma, collocandosi in una sfera di transito tra reale e virtuale, sarà  l’impianto scenico prescelto. TBYS, come da suo intento programmatico , si pone l’obiettivo di fornire “conoscenza emotiva” rivelando la meraviglia dei meccanismi della visione umana. La poetica delle  nuvole di Bastiani va oltre la fantasia e pone davanti agli occhi dello spettatore una realtà  meramente scientifica eppure incredibilmente affascinante che pare avere dei connotati di magia.

The Beautiful Eyes Series presents “Performing clouds”, a holographic installation by Michelangelo Bastiani, composed of a large moving cloud, flanked by two other storm clouds enclosed in glass bottles. The opening, scheduled for 25th January at 7pm at Studio oculistico D’Azeglio in Piazza Galileo 6, Bologna, is part of the Art City White Night program during the week dedicated to contemporary art, on the occasion of Arte Fiera . The cloud, due to its ephemeral and changing nature, has always been an object of observation and imagination.  In the clouds we glimpse profiles, faces, animals, shapes familiar to us.  The eye, through the memory of the images sedimented in the conscience, sees something other than the visible form. Pareidolia is the term that best explains this phenomenon of subconscious illusion, an intrinsic feature of our brain evolution and of the centers used for recognition: seeing by assimilation and analogy, an experience that Leonardo Da Vinci himself defined “of great utility to  arouse ingenuity in various inventions ”.  Metaphor for the transformation, and for the unpredictability of the human psyche and its torments, Bastiani’s cloud virtually reproduces a natural entity full of symbology and hidden meanings. Born from an idea of ​​the neuro-ophthalmologist Piero Barboni, founding partner with Giacomo Savini of Studio Oculistico D’Azeglio, and from a collaboration with the artist Umberto Ciceri who holds the role of artistic director, TBYS is an exhibition on the  “Physiology of perception seen through the eyes of art”. The sixth edition of TBYS will be imbued with hypnosis, dream and mystery, as well as instability, tension and transformation.  Spectators will be invited to contemplate the clouds.  The hologram, being placed in a sphere of transit between real and virtual, will be the chosen stage set. TBYS, according to its programmatic intent, aims to provide “emotional knowledge” by revealing the wonder of the mechanisms of human vision. Bastiani’s poetry of clouds goes beyond fantasy and puts before the eyes of the viewer a merely scientific yet incredibly fascinating reality that seems to have connotations of magic.

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Michelangelo Bastiani

Michelangelo Bastiani, nato a Bibbiena (Ar) il 26 luglio 1979, si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Firenze nella sezione di Pittura e Fotografia del Maestro Gustavo Giulietti. Ha vissuto per un periodo negli Stati Uniti prima in California e poi a New York, dove ha completato la sua formazione presso la Art Student League di NY studiando Computer Art e lavorando per una fondazione americana per l’arte. Attualmente vive e lavora in Toscana.

Il lavoro di Bastiani è composto da videoproiezioni interattive e installazioni di ologrammi su schermi a led, incentrati in particolare sul tema dell’acqua. Al confine tra reale e virtuale, l’artista riproduce una dimensione in cui due realtà convivono, fino a crearne una terza. Un microcosmo perennemente in movimento e in comunicazione con lo spettatore.

Analogico e digitale si fondono nei suoi ologrammi racchiusi in bottiglie e barattoli trasparenti, nelle video istallazioni e proiezioni interattive posizionate a parete, come sul pavimento.

Gli ologrammi video di Bastiani si basano sulla teoria oleografica di Bohm secondo cui “il nostro universo è un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato”. Una percezione visiva che può essere spiegata attraverso le leggi della Gestalt: buona forma, prossimità, buona continuità, destino comune.

L’artista toscano offre ai fenomeni naturali  una nuova casa. Il video è un avvenimento perenne in cui l’opera vive e cambia, determinando infinite variabili. Così, la relazione tra opera ed osservatore diventa più partecipata trasformando ciò che immaginiamo come la tradizionale visita “passiva” in “attiva”.

Attratto dall’ineffabile bellezza di quello che rappresenta molto più di un fenomeno atmosferico,  Bastiani riesce a dare forma all’immaterialità della nuvola, portandola in scena in tutte le sue fasi: calma, bianca, vaporosa e soffice, dai sinuosi piccoli movimenti, capace di trasmettere un senso di pace, fino a divenire tempestosa, agitata, in continuo mutamento, nello stato di condensa, in cui appare grigia e tumultuosa, alternando gocce di pioggia e fulmini improvvisi.

Tra reale e virtuale, Bastiani dà vita a una terza dimensione in cui natura e artificio coesistono, seguendo una ricerca artistica in cui l’unica costante sembra essere la trasformazione e l’evoluzione delle sue opere nel tempo.